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lunedì 6 settembre 2010

Il teatrino delle marionette

E adesso? Dopo rilassanti vacanze trascorse tra le spiagge più rinomate d'Italia, con adeguato servizio di scorta al seguito e giornalisti per il quotidiano del ministro di turno, per la serie "avrà fatto la cacca oggi il sottosegretario"?, ci accingiamo ad entrare nell'autunno caldo del teatro della politica, con minacce di elezioni anticipate o di governi tecnici, di transizione, di Unità nazionale....
Non mi sento di accusare il Governo in carica di aver fallito, come sostenuto dal Presidente della Camera nella Rinascita di Mirabello, in quanto il fallimento è di tutta una classe politica che non riesce, da 20 anni a questa parte, a rispondere ai bisogni della gente, destra o sinistra che sia; il teatrino delle marionette è un film purtroppo visto e rivisto mille volte, tant'è che ho la sensazione che da più parti si cominci ad averne veramente piene le scatole.
Il clima di questi giorni è di piena campagna elettorale. I falchi della politica hanno capito che bisogna mettere in moto il giochino della bugia più grande, per cercare di difendere la "seggiola" e quello status che solo il politico può godere. E noi qui ancora a fare da spettatori dell'utima puntata della commedia all'italiana.
Personalmente, dalle pagine di questo modesto blog, cerco di far comprendere a tutti coloro che stanchi di questa politica, ma che ancora non esausti si prodigano nel sano gesto del tapparsi il naso quando entrano in un'urna elettorale, che forse l'unica vera alternativa che abbiamo è quella di disertare le urne, in modo da dare una spallata forte a uesta classe che non è e non può più essere l'espressione della volontà dei cittadini.
Il marciume diffuso nelle aule parlamentari è talmente maleodorante, che al solo pensiero di esprimere un consenso verso un nome, un tizio qualunque, una marionetta, messo in questa o quella circoscrizione dai partiti, mi nausea al punto di consigliare tutti i cittadini onesti, a non votare, chiedendo la rinuncia ad un sacro santo diritto democratico. Ma votando questo sistema non avremo mai la possibilità di vederci puliti di questo marciume.
Pensiamo al giorno in cui il partito dell'astensione possa raggiungere il 50%+1 dei voti! Quale spallata a questo sistema. Per coerenza, tutti i candidati dovrebbero per lo meno dimettersi, non avendo in ogni caso avuto una maggioranza per poter fare leggi. E da qui si potrebbe davvero pensare ad una sostaziale messa al bando dei partiti e far ritornare le persone a decidere dei problemi.
Se davvero si riuscisse ad ottenere questo risultato, farepolitica avrebbe la ricetta del dopo partiti.
Ma questa ricetta voglio lasciarla al prossimo post!
A presto

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