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venerdì 24 settembre 2010

Prefazione alla ricetta

Abbiamo chiuso l'ultimo post lasciando aperte le porte alla ricetta del dopo partiti, auspicando che la messa al bando dei partiti fosse la fase iniziale di un progetto che potesse far ritornare la gente a prendere le decisioni circa i problemi e lo sviluppo del Bel Paese.
Ma poi alcuni fatti attuali ci hanno portato ad indicarne una prefazione, come una sorta di introduzione al perchè sia assolutamente ed inevitabilmente necessario cominciare a fare delle proposte.
Nella puntata di annozero del 23 Settembre 2010, un intervento al quanto sentito e ricco di sensibilità di Beppe Grillo, ci ha spinti a sposare questa causa che condividiamo a pieno (link al video). La soluzione ai numerosi problemi che affliggono l'Italia, sono dovuti ad una malapolitica che ha contagiato dalle stanze più alte alle giunte dei comuni più piccoli. Ormai è noto quello pseudo bipolarismo che ci costringono ad ingoiare, come se questo fosse l'unico modo per potere andare avanti. Dimenticandosi che poi all'interno di ogni singolo polo vi sia una miriade di partiti, tutti con altissime pretese e con interessi personali dei facenti parte. E qui comincino le manfrine fra i partiti, i favoreggiamenti, i ricatti. E  l'esempio più lampante ce lo abbiamo sotto gli occhi da più di un mese con la famigerata casa di Montecarlo, dove da un affare che comunque si può ritenere di malcostume, si cerca di ricattare l'una contro l'altra, le componnenti di un governo che fa acqua da tutte le parti. Intanto noi cittadini patiamo l'assenza di un vero governo che sia la guida del Paese. Ha ragione Grillo quando dice che sono tutti morti. Mancano le idee ragazzi. Avanti che possiamo farcela. Esiste un modo per cambiare... l'idea!

lunedì 6 settembre 2010

Il teatrino delle marionette

E adesso? Dopo rilassanti vacanze trascorse tra le spiagge più rinomate d'Italia, con adeguato servizio di scorta al seguito e giornalisti per il quotidiano del ministro di turno, per la serie "avrà fatto la cacca oggi il sottosegretario"?, ci accingiamo ad entrare nell'autunno caldo del teatro della politica, con minacce di elezioni anticipate o di governi tecnici, di transizione, di Unità nazionale....
Non mi sento di accusare il Governo in carica di aver fallito, come sostenuto dal Presidente della Camera nella Rinascita di Mirabello, in quanto il fallimento è di tutta una classe politica che non riesce, da 20 anni a questa parte, a rispondere ai bisogni della gente, destra o sinistra che sia; il teatrino delle marionette è un film purtroppo visto e rivisto mille volte, tant'è che ho la sensazione che da più parti si cominci ad averne veramente piene le scatole.
Il clima di questi giorni è di piena campagna elettorale. I falchi della politica hanno capito che bisogna mettere in moto il giochino della bugia più grande, per cercare di difendere la "seggiola" e quello status che solo il politico può godere. E noi qui ancora a fare da spettatori dell'utima puntata della commedia all'italiana.
Personalmente, dalle pagine di questo modesto blog, cerco di far comprendere a tutti coloro che stanchi di questa politica, ma che ancora non esausti si prodigano nel sano gesto del tapparsi il naso quando entrano in un'urna elettorale, che forse l'unica vera alternativa che abbiamo è quella di disertare le urne, in modo da dare una spallata forte a uesta classe che non è e non può più essere l'espressione della volontà dei cittadini.
Il marciume diffuso nelle aule parlamentari è talmente maleodorante, che al solo pensiero di esprimere un consenso verso un nome, un tizio qualunque, una marionetta, messo in questa o quella circoscrizione dai partiti, mi nausea al punto di consigliare tutti i cittadini onesti, a non votare, chiedendo la rinuncia ad un sacro santo diritto democratico. Ma votando questo sistema non avremo mai la possibilità di vederci puliti di questo marciume.
Pensiamo al giorno in cui il partito dell'astensione possa raggiungere il 50%+1 dei voti! Quale spallata a questo sistema. Per coerenza, tutti i candidati dovrebbero per lo meno dimettersi, non avendo in ogni caso avuto una maggioranza per poter fare leggi. E da qui si potrebbe davvero pensare ad una sostaziale messa al bando dei partiti e far ritornare le persone a decidere dei problemi.
Se davvero si riuscisse ad ottenere questo risultato, farepolitica avrebbe la ricetta del dopo partiti.
Ma questa ricetta voglio lasciarla al prossimo post!
A presto